Con Marcello Frixione (Università degli Studi di Genova), Salvatore Gaglio (Università degli Studi di Palermo) , Arianna Pipitone (Università degli Studi di Palermo). Modera: Gianluigi Oliveri (Università degli Studi di Palermo).
Per comprendere l’IA dobbiamo andare alle sue radici. I suoi fondamenti teorici si basano sul concetto formale di algoritmo e sono riconducibili al lavoro di Alan M. Turing del 1936, in cui vengono definiti i limiti della calcolabilità e dimostrata l’esistenza di problemi non risolubili con un calcolo. Una ulteriore intuizione di Turing è quella di una macchina universale, ovvero di una macchina in grado di simulare una qualsiasi altra macchina. Su questo concetto si basa, in particolare, il moderno computer general purpose programmabile. Questa capacità di simulazione è anche alla base del famoso Test di Turing, formulato nel 1950 per rispondere alla domanda “possono pensare le macchine?”, spesso citato quando si vuole definire l’IA. Cosa possiamo dire riguardo ai sorprendenti risultati dell’IA generativa di oggi? Supera il test di Turing? Pensa davvero? Ha coscienza? Quali sono i suoi limiti?