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L’eredità di Alan Turing (SOLD OUT)

Novembre 17 | 4:00 pm - 5:30 pm

Con Gianni Rigamonti (Università degli Studi di Palermo), Alessio Plebe (Università degli Studi di Messina) e Valeria Patera (Scrittrice e Regista). Modera: Valentina Cuccio (Università degli Studi di Messina).

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  • Gianni Rigamonti.

Il mio contributo è intitolato “Turing e dintorni”. Circa 5 cartelle standard. Discuto la figura e l’opera di Alan Turing e in particolare il saggio “On computable numbers” del 1936, cercando di mettere in evidenza il concetto generale di computabilità introdotto dall’autore e soprattutto le implicazioni filosofiche del teorema di indecidibilità che conclude il saggio.

  • Alessio Plebe – Il realizzarsi della provocazione di Turing.

Era sicuramente nelle intenzioni di Alan Turing lanciare una provocazione, con il suo celebre articolo del 1950, “Computing Machinery and Intelligence”, tuttavia, non era forse consapevole della tremenda portata della sua sfida. Da pochi anni, si sono materializzati esempi della sua originaria ipotesi: macchine che conversano disinvoltamente con esseri umani, inducendo a riflessioni complessive sul realizzarsi della sua provocazione. Probabilmente la sua collocazione rientra nella storia culturale dell’era moderna, caratterizzata del progressivo sgretolamento del piedistallo in cui per millenni si era posto l’uomo nell’universo. Iniziato da Copernico, mostrando che la terra non occupa
nessun posto privilegiato nel cosmo, proseguito con Darwin che ha assimilato la formazione della specie umana alla normale evoluzione biologica di qualunque altro animale. Anche l’intelligenza, come suggeriva Turing, non costituisce una prerogativa unica umana, e risulta rintracciabile persino in sistemi non biologici. Proprio partendo dalla portata della rivoluzione di Turing, si ricava una chiave di lettura del moltiplicarsi di reazioni, paure, contestazioni, nei confronti del dilagare dell’Intelligenza Artificiale nelle nostre vite quotidiane.

  • Valeria Patera – Alan Turing e l’eredità di Ada Lovelace – genesi del software e dell’informatica.

Alan Turing che di certo è stato uno degli uomini più geniali del ‘900 ci ha lasciato un’immensa eredità ma in questo intervento sarà inquadrata l’eredità che lui stesso ha a sua volta ricevuto da Ada Lovelace e Charles Babbage dalle cui basi ha potuto realizzare il suo progetto per il primo calcolatore a valvole. Tra la vita di Alan Turing (1912/1954) padre del primo computer e quella di Ada Lovelace (1815/1852), prima programmatrice della storia e anticipatrice della teoria dell’informazione che con Charles Babbage progettò la Macchina Analitica cioè la prima macchina multifunzione la cui struttura funzionale prevedeva una divisione tra software e hardware, corre quasi un secolo esatto. “Un computer sarà in grado di fare ciò che noi saremo in grado di insegnarli a fare ma non arriverà mai a sorprenderci.” Questa affermazione della Lovelace fu obiettata fermamente da Turing e che avesse ragione lui è oltremodo evidente dai vertiginosi progressi dell’ingegneria informatica. Pertanto intorno a questa topica essenziale che fa da cerniera tra due fasi storiche si muove l’argomentazione dell’intervento che porterà gli ascoltatori in un viaggio a ritroso nell’Inghilterra della Prima Rivoluzione Industriale quando ancora l’elettricità non era in uso, il treno era una novità pionieristica e il telegrafo era l’Internet dell’epoca ma dove il lume visionario della Lovelace (unica figlia legittima del poeta Lord Byron) e di Babbage ha intravisto e preparato il futuro tecnologico ovvero il presente nel quale attualmente siamo immersi. L’intervento prevede la proiezione di una videoclip originale.

Dettagli

Data:
Novembre 17
Ora:
4:00 pm - 5:30 pm

Luogo

Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas”, Via Bara all’Olivella, 24