Con Davide Sisto (Università degli Studi di Trieste). Modera: Domenica Bruni (Università degli Studi di Messina).
Il mio intervento intende mostrare come l’intelligenza artificiale stia intercettando un atavico desiderio umano: continuare ad avere un dialogo attivo con i propri cari defunti. In particolare, l’intelligenza artificiale riesce oggi a rielaborare i dati condivisi e registrati online nel corso della vita, di modo da permettere ai vivi di non smettere più di interagire con chi hanno amato. A livello mondiale, questo tipo di sopravvivenza post mortem viene definita con il termine “thanabot” (thanatos + bot), aprendo un serrato dibattito: si tratta davvero di immortalità? Oppure, è niente più che una riproduzione di informazioni precedentemente registrate? La risposta solleva problemi etici di non poco conto: se, per esempio, Alexa è in grado di riprodurre la voce dei morti, come questa innovazione intercetta il processo di elaborazione del lutto? E come possiamo difendere la privacy e l’eredità delle persone defunte dagli interessi economici delle aziende che traggono profitto da una simile metamorfosi della relazione tra i vivi e i morti?